venerdì 10 luglio 2009

...Il profumo del mare...

Percorrendo la strada, con il finestrino aperto, ad ogni curva si apre di fronte a me uno scorcio già vissuto...fiori, agavi, fichi d'india...paesi arroccati, pendii terrazzati, tetti maiolicati...e poi...il mare...l'odore della salsedine... il profumo del mare...
(Frency)

mercoledì 8 luglio 2009

...La vita è meravigliosa...

A volte mi fermo a pensare quanto sia meravigliosa la vita: un paesaggio, un volto familiare, un sorriso...il cuore si riempie di gioia e desideri comunicarla, condividerla con qualcuno, con le persone che ami...

...Riflessi...

Per Claude Monet l'acqua esprime il senso della relatività del nostro essere, non soltanto perché i riflessi variano continuamente, ma ancor più, perché essa, pur presente e tangibile fisicamente, pur apparentemente sempre uguale, non é mai la stessa.

martedì 7 luglio 2009

...In movimento...

Viaggiare
tra notturni silenzi
sotto cieli sterminati
tra lune itineranti
accanto a mari sconfinati
tra onde in movimento
davanti a tramonti mai dimenticati...
Frency

lunedì 15 giugno 2009

...Amore...



La nostra meta non è di trasformarci l'un l'altro, ma di conoscerci l'un l'altro e d'imparar a vedere e a rispettare nell'altro ciò che egli è: il nostro opposto e il nostro completamento.

martedì 17 febbraio 2009

...Melodia...


Le nuvole tramano
per fare prigioniera la luna:
la luna suona la conchiglia magica.
Al suono incantato svaniscono le tenebre;
le nuvole navigano bianche
come schiuma al chiaro di luna.

Tagore

lunedì 16 febbraio 2009

...Danzatrici evanescenti...








Vennero, lievi fiori, figurine d’oro,
fanciulle sottili e sì vaghe,
cui una tenue luna
si frange: ora in fuga
melodiosa védile alla selva
illuminata. D’iris e di malva
e di rose notturne son le grazie
schiuse di notte ai loro balli. Quanti
velati effluvi quelle dita d’oro
dispensano!
Si sfoglia il dolce azzurro
nel bosco morto,
un’esile acqua splende
appena, di rugiade antiche il pallido
tesoro, il cui silenzio in fiore sale:
ancora in fuga
melodiosa védile alla selva
illuminata.
Mani hanno gentili
per i calici amati, poca luna
sulle pie bocche; le braccia leggiadre
con assopiti gesti, sotto i mirti
amici, fulvi legami e carezze
disciolgono... Ma alcune, prigioniere
meno del ritmo e di remote arpe,
vanno con un sottile
passo al lago sepolto
a ber dai gigli l’acqua
fragile dove dorme il puro oblio.
(Paul Valery)

Ringrazio Alberto Mori per avermi fatto conoscere questa poesia.